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WRC / 9 gennaio
Un anno di WRC All Live, l'app che ha rivoluzionato il modo di seguire il Mondiale Rally
Testo: Luca Piana

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Dal verglas di Montecarlo ai salti dell'Australia, passando per le prove speciali catramate dei rally di Germania, Corsica e (in parte) Catalunya agli sterrati (tra gli altri) del Messico, della Sardegna e del Portogallo. La scorsa, avvincente, stagione del World Rally Championship verrà ricordata anche per la copertura mediatica totale dei tredici appuntamenti presenti nel calendario iridato. Olivier Ciesla, coordinatore e responsabile dell'azienda (WRC Promoter GmbH) che si occupa della diffusione e rappresentanza del Mondiale Rally, disse esattamente un anno fa - l'11 gennaio 2018 all'Autosport International Show di Birmingham - che non ci saremmo persi neppure un istante del confronto tra Sebastien Ogier, Thierry Neuville e Ott Tanak, e così è stato. "Basterà uno smartphone, un tablet, un computer o una smart TV per sintonizzarsi in diretta con il WRC!". Detto, fatto, nonostante alcuni peccati di gioventù riscontrati dagli appassionati durante l'ultimo Rally di Montecarlo, quando "uno degli elementi che trasportano il segnale dall'onboard al centro di trasmissione è caduto e si è rotto qualcosa. Come backup abbiamo una seconda antenna e, per la prima volta in cinque anni, si è rotta pure quella" precisò Ciesla nel corso di un'intervista esclusiva (http://www.rallyemotion.it/news/2018/33589/Gare-in-diretta-e-le-novit%C3%A0-sul-futuro-del-WRC-secondo-il-Promoter-della-serie) rilasciata lo scorso febbraio alla collega Anna Canata.


Interviste, contenuti esclusivi e studio


Basta un click sul computer, o se preferite un tocco sul telecomando, smartphone o tablet, per azionare un team di cento persone, che anche in questa stagione (ormai alle porte) lavorerà nei fine settimana per garantire le dirette. Un team affiatato che comprende professionisti di vario tipo, da Kiri Bloore e Molly Pettit (nella foto sotto, ndr), che si sono occupate rispettivamente di presentare lo studio ed effettuare i report pre-gara e le interviste durante le "fasi calde" di ciascun rally agli opinionisti Jon Desborough, Julian Porter e Paul King, coordinati dall'esperta Becs Williams. Insomma, volti (e nomi) ormai noti per tutti coloro che hanno usufruito del servizio, disponibile attraverso il sito ufficiale della serie iridata (https://plus.wrc.com/it/) al costo di 8.99 euro al mese (89.99 in caso di abbonamento annuale). Nel corso della presentazione il promoter ha garantito un monte di 25 ore di trasmissioni in diretta per ciascun rally. Anche in questo caso le aspettative non sono state deluse: oltre all'aspetto puramente sportivo, WRC All Live ha dedicato ampio spazio anche agli ospiti presenti ad ogni gara, da Benito Guerra Junior ai rappresentanti di vari progetti legati (principalmente) al mondo del motorsport. Oltre alle precise e puntuali interviste ai protagonisti della massima serie, che si sono espressi al termine di ogni prova speciale - anche solo per una battuta -, abbiamo avuto modo di conoscere il responsabile dell'azienda che produce la pista giocattolo elettrica marchiata WRC. Un marchio, finalmente - anche grazie al lavoro del promoter e di questa app -, sempre più riconoscibile.
 
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C'è il potenziale per crescere ancora


Non ci serve la matita rossa per giudicare la prima stagione di WRC All Live. Il prodotto non ha assolutamente deluso le aspettative ed anzi, dopo la falsa partenza di Montecarlo, anche nelle condizioni più estreme proposte dai tredici round iridati si è rivelato perfetto in ogni aspetto. Ora, al di là del servizio complementare, integrato fra TV e web, che si vuole creare, è inevitabile tornare a discutere del non facile rapporto fra la diretta di un rally e lo svolgimento della gara stessa. Un grande esperto come Vittorio Caneva ha sottolineato a più riprese, proprio negli articoli pubblicati su Rally Emotion, l'importanza e la bontà del servizio. Nel giro di poco tempo WRC All Live è diventato un servizio insostituibile per tutti gli appassionati, consapevoli del grande potenziale della piattaforma. Anche perché ci sarebbero ancora dei piccoli dettagli da correggere. Citiamo, come esempio, la performance di Sebastien Ogier nella Power Stage del Rally di Svezia 2018 non ripresa dalle telecamere, visto che il francese scelse di puntare tutto sull'ultima prova, partendo dopo i primi quindici (e non nella posizione di classifica) per racimolare qualche punto extra. Oppure la contemporaneità di due prove speciali, come allo scorso Rally di Catalunya, con Sebastien Loeb grande protagonista nella giornata di sabato ma "tagliato" in parte dalla programmazione (proprio a causa della posizione di partenza) per fare spazio a Thierry Neuville che nel frattempo stava iniziando il tratto cronometrato successivo. A chi, in questo caso, va la prelazione? Si potrebbe discutere per ore. L'unico suggerimento che ci sentiamo di dare riguarda la "competizione" in senso lato. Le linee guida varate per il funzionamento della piattaforma prevedono una suddivisione molto democratica degli equipaggi, che ricevono un trattamento pressoché identico per quanto riguarda il monte dei minuti trasmessi live. Forse una maggiore attenzione alla classifica durante le varie fasi di gara potrebbe aumentare l'attenzione degli spettatori che, in certi casi, si trovano ad assistere a momenti "piatti", con i contendenti dei piani alti già in forza lungo il percorso ma "sacrificati" per fare spazio agli ultimi metri di gara degli outsider.


Futuro tra conferme e indiscrezioni


A distanza di un anno dalla presentazione ufficiale della piattaforma, il promoter non ha rilasciato ulteriori dichiarazioni a proposito di WRC All Live. Il servizio, come detto, è stato rodato nel 2017 dal management della serie iridata e reso disponibile al pubblico a dieci giorni dall'inizio dello scorso Rally di Montecarlo, trasmesso "gratis" per tutti coloro che hanno deciso di usufruire della diretta sin dal primo round. Detto dei problemi tecnici che hanno complicato la trasmissione della prova monegasca, la formula del primo mese gratuito - rilanciata anche da Dazn, che ha confermato nel suo palinsesto il Mondiale dopo la chiusura di Fox Sport - è e sarà (anche quest'anno) utilizzabile per qualsiasi gara, anche a stagione in corso, con la possibilità di attivare l'app in ogni momento, con validità per il mese (o l'anno) successivo. Per la registrazione resta necessaria la carta di credito. Una volta effettuato il login, la schermata proporrà - praticamente durante tutte le giornate di gara - le fasi salienti dei quattordici appuntamenti del World Rally Championship in lingua inglese. Non è esclusa, come confermato dallo stesso Ciesla a metà dello scorso anno, una futura integrazione in cabina di commento, con i contenuti che resterebbero identici per tutti a differenza degli interventi in sottofondo. L'Italia, in tal senso, sarebbe in pole position - il sito è già disponibile nella nostra lingua -, anche se per il 2019 si è deciso di rendere disponibile lo spagnolo come alternativa all'inglese. "Il Mondiale farà tappa in quattro paesi (Messico, Argentina, Cile e Spagna) dove si parla questo idioma - precisa Ciesla -. Per questo abbiamo deciso di venire incontro alle numerose richieste di adeguamento del servizio". Un altro passo in avanti per un'azienda che, proprio in questi giorni, sta spingendo molto per avere nuovi contatti (encomiabile, in tal senso, il lavoro fatto proprio in questi giorni sui principali social network).
 
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