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WRC / 29 gennaio
Come è andata agli equipaggi azzurri presenti al Rallye Montecarlo
Testo: Luca Piana

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Il primato dei francesi resta per il momento irraggiungibile, sia dal punto di vista puramente sportivo sia per quanto riguarda il numero di equipaggi iscritti. Ma mai come quest'anno il plotone degli equipaggi azzurri che hanno risposto "presente" all'appello dell'Automobil Club di Monaco è stato così ricco, con tanti protagonisti che si sono distinti nelle rispettive classi. E se per rivedere il tricolore sui finestrini di una WRC Plus bisognerà aspettare il Rally di Svezia, con Lorenzo Bertelli e Simone Scattolin che sfoggeranno nuovamente il numero 37 sulle fiancate della Ford Fiesta del team M-Sport, a Montecarlo sono stati in molti - anche fra gli addetti ai lavori stranieri - che hanno seguito le prove dei 21 piloti italiani iscritti al round inaugurale della serie iridata. A stappare la bottiglia di champagne in questa speciale classifica (valida solo per fini statistici) sono Matteo Gamba e Nicola Arena, diciassettesimi assoluti nonché decimi di classe RC2 al volante della Ford Fiesta R5 del team Balbosca. Il pilota bergamasco, reduce da un lungo periodo di stop, ha affrontato la gara in maniera molto regolare, con tempi sempre entro i primi 25 (da segnalare il 16° posto sulla PS 12 St-Léger-les-Mélèzes - La Bâtie-Neuve 2) che hanno portato il 40enne lombardo a centrare un altro risultato di prestigio nel Principato dopo il nono posto del 2014 (al volante di una Peugeot 207 Super 2000).


Stessa categoria per Davide Caffoni e Alessandro Gino, che hanno preso parte alla gara al volante di due Skoda Fabia R5. Il pilota ossolano, coadiuvato da Massimo Minazzi, ha terminato il Rally in 19° posizione, alle spalle di Kalle Rovanpera. La prima esperienza internazionale di Caffoni si è conclusa con un 12° posto assoluto fra le vetture di classe RC2. Alle spalle del piemontese in questa speciale classifica si sono piazzati Alessandro Gino e Danilo Fappani, per un equipaggio inedito supportato dalla TamAuto. Tredicesima posizione fra le R5, 21° assoluto alle spalle di Pontus Tidemand per un pilota che non ha mai nascosto l'interesse verso le competizioni internazionali. Grande soddisfazione anche per Silvano Patera e Tiziano Gecchele, che hanno completato le sedici prove speciali piazzandosi rispettivamente in 26° (con Maurizio Barone alle note) e 28° posizione (navigatore Mauro Peruzzi). Passerella di prestigio nella Power Stage, con diretta televisiva a pochi istanti del passaggio dei protagonisti della serie iridata, per Manuel Villa e Daniele Michi, 24° assoluti e sesti di un WRC-2 a cui hanno deciso di prendere parte.
 
Era atteso con trepidazione il debutto di Andrea Nucita nel Mondiale Rally al volante di una vettura di classe R5. Il talento del siciliano, navigato da Giuseppe Princiotto, è ormai riconosciuto da appassionati, media e addetti ai lavori, che (da tempo) auspicano un programma di ampio respiro internazionale per i portacolori del team Bernini. "Il Montecarlo riserva sempre colpi di scena ed è stato così anche per noi. Abbiamo avuto qualche problema ed un mio errore al venerdì, che ci hanno gettato dietro in classifica, ma ci siamo presi la nostra rivincita con la tappa di domenica recuperando parecchie posizioni e avendo un ritmo costantemente nella top-fine del WRC-2." - ha commentato così Andrea la sua prestazione d'oltralpe. La mancata iscrizione alla serie cadetta non ha condizionato la prova del messinese, che (soprattutto) nella giornata di domenica ha collezionato tempi di primissimo rilievo, in piena lotta con i protagonisti abituali ("Seguiti da team ufficiali" come ha ricordato a fine gara lo stesso Nucita) della serie iridata. Un esempio? Nella Power Stage la Hyundai i20 R5 griffata Mafra e Santero ha chiuso la prova in 12° posizione, quarto di categoria alle spalle dei francesi Ciamin e Sarrazin e di Rovanpera (WRC-2 Pro). E come detto non è stata l'unica performance positiva, degna di nota, della migliore delle quattro giornate di gara per il talento siciliano.


I più felici e (positivamente) sorpresi di quanto accaduto negli ultimi mesi sono gli stessi parenti e amici che gestiscono il team Dream One Racing. In poco meno di un anno Mauro Miele e Luca Beltrame hanno portato a termine i Rally di Corsica (16° posizione assoluta) e di Montecarlo, concluso - sempre al volante della Citroen DS3 WRC - in 30° piazza. Un risultato condizionato dai problemi riscontrati al giovedì sera, che hanno allontanato il 63enne lombardo dalle posizioni nobili della classifica. "Nel corso della prima tappa - spiega Miele - il cambio si è rotto e oltre a perdere un abbondante minuto nella prova speciale non siamo riusciti a terminare il trasferimento di fine tappa, cosa che ci ha costretti alla penalità di 10 minuti per il rientro forzato nel giorno successivo: questo è l'unico rammarico per una classifica che non rende giustizia alla nostra prestazione ma va pure detto che alla mia età l'obiettivo era arrivare in fondo e mettere anche questa prestigiosa gara nel mio curriculum."


Non è andata come speravano, ma Claudio Marenco e Luca Pieri sono già pronti a ripartire, archiviando la sfortunata trasferta monegasca affrontata al volante di una Ford Fiesta R5). "Non ci vedevo più da un occhio - ha dichiarato il piemontese, costretto al ritiro - e forse a causa dello sfregamento continuo, non riuscivo più a vedere quello che facevo e ciò significava perdere i minimi requisiti di sicurezza" ha detto uno sconsolato Marenco. Il pilota 53enne ha dovuto così gettare la spugna nonostante i numerosi tifosi giunti da Torino e dintorni per applaudire il loro beniamino: "Purtroppo non sono riuscito a proseguire ma prometto loro e al team che mi rifarò presto!"


In una classe R-GT che ancora attende diversi protagonisti, suona l'inno di Mameli per Enrico Brazzoli e Manuel Fenoli (Abarth 124 R-GT). "Siamo molto emozionati - ha detto il cuneese all'arrivo - è stato un grandissimo risultato: abbiamo organizzato questo programma all'ultimo con Bernini e l'Abarth e sono orgoglioso di avere portato a termine questa prima gara. Chilometro dopo chilometro abbiamo cercato di prendere il giusto feeling con la vettura. L'Abarth 124 rally è divertente e va molto forte. Le prove speciali del Rallye di Montecarlo sono sempre difficili, ma siamo riusciti ad arrivare fino a Monaco senza problemi".
 
Alle spalle di Brazzoli ha chiuso Davide Riccio che, insieme a Monica Cicognini, è stato costretto ad usufruire del Super Rally per poter raggiungere il traguardo di Montecarlo. Un debutto oltralpe archiviato positivamente dall'equipaggio, atteso protagonista - con la "stessa" Ford Fiesta R5 anche nei prossimi appuntamenti nazionali (perlopiù del Nord Ovest). A seguire, in 45° posizione assoluta, Marco Blanc e Luca Lattanzi, in gara con la Peugeot 208 R2, vettura gemella di quella utilizzata da Carlo Covi e Pietro Elia Ometto (55° piazza per loro). Fabrizio Arengi Bentivoglio e Filippo Bordignon (Peugeot 208 R2) sono l'ultimo equipaggio azzurro ad aver affrontato l'ultima giornata di gara, visto che Andrea Coti Zelati (che ha condiviso l'abitacolo della Citroen DS3 R3T con Emanuela Revello) e Rachele Somaschini / Sergio Marchetti (Citroen DS3 R3T) hanno terminato la gara appena oltre la 60° posizione. "Abbiamo chiesto una deroga alla direzione gara - ha spiegato la Somaschini -. Purtroppo non ci è stata concessa". Resta comunque la soddisfazione per aver concluso oltre 200 chilometri del Rally più insidioso e affascinante del mondo.


Per problemi di vario tipo, invece, non sono riusciti a raggiungere il Principato Pedro ed Emanuele Baldaccini (causa incidente alla loro Hyundai i20 R5), Marco Paccagnella e Michele Ferrara - che, dopo la paura di aver investito una donna con la Ford Fiesta R5, hanno ricevuto la visita della signora al parco assistenza -, Federico Gasperetti e Federico Ferrari (Renault Clio R3T), Ermanno Dionisio e Fabio Grimaldi (Peugeot 208 R2) e Roberto Antonucci / Herbert Antonucci (Renault Clio R1).
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Classifica assoluta Rallye Montecarlo 2019
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