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9 aprile
10 mila curve per Ogier
Testo: Vittorio Caneva

 
© RaceEmotion
 
Una volta il Tour de Corse era soprannominato il rally delle 10mila curve (10.000 virages). Tanti anni son passati da allora e le curve sono notevolmente diminuite, ma di sicuro resta una delle gare più belle di tutto il panorama mondiale, ronde comprese.

Ninni Russo (ex navigatore squadra FIAT e direttore sportivo in Lancia) mi diceva che aveva 11 quaderni della Sabelt pieni di note per coprire un rally che si correva in 24 ore sulla distanza di più di mille chilometri, dove tra prove speciali e trasferimenti l'unica differenza era che in prova pagavi in secondi mentre nei trasferimenti pagavi in minuti.

Altri tempi, altro tutto, ma ciò non toglie che sia una delle più belle gare del mondo e guardare la velocità delle WRC su certi tratti lascia incollati sul divano e quando il cartello di fine prova appare come un lampo rosso sulla destra della macchina ti senti sollevato e quasi ti viene da allentare le cinture e guardare cosa ha fatto quello davanti.

Il mordente della gara alla vigilia era la lotta tra Ogier e Loeb, ma questa è durata solo una prova speciale, spaziali nella prima e poi il francese più anziano è arrivato un po' storto su una curva ed è uscito appena di strada e se non fosse per uno spettatore che lo ha malamente infossato nel buco forse sarebbe uscito con pochi secondi di penalizzazione, purtroppo la fortuna non lo ha aiutato e il bravo Elena l'ha subito messa a pane e salame, per tutta la tappa. Peccato perché avremmo assistito ad una lotta senza precedenti, ma come dicevo qualche tempo fa il livello è altissimo e per tenere certi ritmi bisogna andare davvero al 150%.
 
© RaceEmotion
 
Finita la bagarre tra Francesi, quello rimasto ha controllato la gara dall'alto mantenendo sempre un certo margine tra lui e uno scatenato Tanak che alla fine ha portato a casa un secondo posto davvero importante. Dell'Estone mi piace la determinazione e la cattiveria che mette nella guida. Come tecnica non sarà il massimo, proprio no, ma come cuore ne ha da vendere alla quasi totalità dei rallysti esistenti sul pianeta terra: bravo, anzi bravissimo.

Chi doveva invece fare di più è stato Neuville, ma qui non si capisce se sia un problema suo oppure della Hyundai oppure di tutti e due. Sordo, che sull'asfalto dovrebbe volare mentre è dietro di parecchio, e Mikkelsen, che ho visto guidare malino, non mi hanno molto convinto. Discorso a parte per Meeke, che volava finché non ha volato in senso letterale, ma sotto strada.... che dire....

Lappi è stato immenso, ha vinto quattro speciali, il che la dice lunga sul suo potenziale e poi Evans che, caricando il navigatore di Solberg, ha imparato a guidare con la bocca aperta: bravi comunque questi due ragazzi anche perché l'asfalto non sarebbe il loro fondo ideale, ma alla fine vanno alla grande.... chissà dove avranno imparato… ;-)
 
© RaceEmotion
 
In Corsica son tornate a sventolare le bandiere italiane (finalmente) e un grande Fabio Andolfi ha dimostrato che i nostri piloti non hanno nulla da invidiare agli stranieri, devono solo essere messi in condizione di poterlo fare e così Fabio con una bella Skoda (di gestione italiana) e le gomme della Pirelli ha fatto davvero una buona gara, che sia di auspicio per il suo futuro perché il ragazzo merita molto.

Nello Junior Bottarelli ha fatto dei bei tempi e la foratura che l'ha ritardato non è altro che un incidente di percorso per dargli esperienza, speriamo che il suo programma sia supportato a dovere perché anche lui è davvero bravo, così come Oldrati jr. e Accornero, debuttanti ma potenzialmente molto bravi.

Discorso a parte per Nucita che reputo in assoluto uno dei migliori piloti italiani, i tempi sono impressionanti e dobbiamo considerare che ha masticato uno come Astier in casa sua, poi un errore non per causa sua, può anche capitare, ma dobbiamo capitalizzare un talento come il siciliano perché va forte ovunque e con i tempi che corrono non è il caso di perderlo.

I 10mila "virages" sono ancora lì, in attesa della prossima edizione di una gara che ancora consacrerà il re delle curve e delle prove asfaltate. I nostri piloti ora ci sono e sono sicuro che non sfigureranno se supportati e aiutati come si deve.
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