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ALTRO / 10 gennaio
Dakar, Day 5: comanda Peterhansel, ritiro per Loeb
Testo: Luca Piana

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Red Bull
 
"De la joie aux larmes". La stampa francese usa questa metafora - "Dalla gioia alle lacrime" - per descrivere la ritirata "obbligata" di un grande campione, vincitore del quarto tratto cronometrato della Dakar. E' terminata anzitempo, nel corso della quinta tappa, la Dakar per Sebastien Loeb e Daniel Elena. L'equipaggio del team Peugeot Sport ha alzato bandiera bianca poco dopo il chilometro cinquanta della prova odierna, da San Juan de Marcona ad Arequipa, in Perù, il nove volte iridato nei rally - al via con la 3008 DKR - è rimasto insabbiato in una buca di sabbia soffice, perdendo oltre due ore. Solo l'intervento di un mezzo dell'assistenza ha permesso all'equipaggio di ripartire, per percorrere solo qualche chilometro. "Purtroppo non abbiamo visto il buco e ci siamo finiti dentro. E' stata una bella botta - ha dichiarato Loeb subito dopo il ritiro, mentre Elena sarà tenuto sotto osservazione durante la notte -. Sarebbe stato impossibile proseguire dopo il trasferimento (di circa 200 chilometri). Daniel continuava a lamentarsi per il dolore, anche procedendo a 30 chilometri all'ora".


Il sogno del "Cannibale" è svanito definitivamente in serata, mentre quello del connazionale Stephane Peterhansel è più vivo che mai. Mister Dakar, al volante della vettura gemella dell'alsaziano, si è lasciato alle spalle il duo Toyota composto da Bernhard Ten Brinke (a 4'52") e Giniel De Villiers (a 12'47"), mentre Carlos Sainz, primo degli inseguitori, ha chiuso a 18'10", davanti a Nasser Al Attiyah (+24'33"). Solo lo spagnolo, anche lui protagonista dello squadrone schierato dalla Casa del Leone e - pare - alla sua ultima competizione ufficiale prima del ritiro, resta sotto l'ora di ritardo dal compagno di squadra. Poco più di mezz'ora, mentre Ten Brinke e Al-Attiyah sono in lotta per il terzo gradino del podio. Bene l'azzurro Eugenio Amos, settimo della generale con un buggy due ruote motrici. Da segnalare, tra gli abbandoni illustri, anche quello di André Villas Boas, allenatore di calcio portoghese, presente quest'anno alla gara che - in passato - ha visto protagonista suo padre. Ma i ripetuti dolori alla schiena lo hanno costretto di comune accordo con il team Overdrive Racing, che gli ha fornito la Toyota, ad alzare bandiera bianca.
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